L'arte di Sara Pini: marzo 2011

Pittrice, vive ed opera a Torre Beretti (PV).
"Sara Pini e la ricerca del simbolo ancestrale femminile rappresentato dal mito dell'acqua, essenza della creazione. Le figure di donne guerriere determinano la danza degli opposti, più che lotta di inutile supremazia. Le differenze sono necessità creative e il colore la forza determinante della luce contro i tentativi divoratori. Lo spazio del cammino mortale sul sentiero sotterraneo, oscuro, di ignoranza, l'inconsapevole delirio che tenta inutilmente di distruggere la vita."
Gian Paolo Candido

Un mondo nuovo si avvicina, è il fantastico del sogno che entra prepotentemente per ricordare strade perdute. La favola infantile, che non è una favola, ma il mito da decifrare.

Il movimento fantasy supera i vari tentativi, dell'arte ormai veramente ridotta. Il senso incantevole dei bambini che giocano, dovrebbe insegnare "ai grandi" che "l'inutile" è indispensabile.

Non vi sarebbe stata evoluzione, se questo antico sogno non fosse stato ricercato, l'immaginazione, pensieri raffioranti, è ciò che l'anima suggerisce secondo la propria personalità.

E' l'impostazione magica del riflesso d'ombra sulle pareti di caverne preistoriche, ora ben oltre le convenzioni stilizzanti, ci appare in una vita nuova, pensieri ancora sconosciuti nell'ineffabile mistero che sta sconfiggendo la morte.

Sara Pini

Rito di Mizraim: Il padre e la madre sono il cielo e la terra. La dimora è la consapevolezza. La vita e la morte sono il respiro. L'onestà è il potere. La comprensione è la missione. La personalità è la magia. Gli occhi sono la luce. Le orecchie sono la sensibilità. Le mani e i piedi sono la prontezza. La libertà è la strategia. L'opportunità è il progetto. L'azione è il miracolo. L'adattabilità è il principio. Il pieno e il vuoto sono la tattica. L'intelligenza è la ricchezza. La mente è l'amica. La bonta è l'armatura. L'impassibilità è la forza. L'assenza dell'ego è la spada. La negligenza è il nemico. L'umiltà è l'amore. La sapienza è la gioia. Il pensiero è il seme. L'uomo è la verità. La donna è la bellezza. Dio è l'unione. Il cuore puro è la pace.

venerdì 25 marzo 2011

Mater Celeste

Tempera su Tela

50 x 70 cm

La guardiana dei sogni

La Guardiana dei sogni

Tempera su carta

20 x 30 cm

Salomè

Tempera su tela

30 x 40 cm

La Valchiria

Tempera su Tela

40 x 50 cm

La Regina del sud

NERA

La Regina del Sud

Tempera su Tela

50 x 70 cm

"La regina del mezzodì sorgerà nel giorno del giudizio contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perchè venne dagli estremi confini della terra per udire la sapienza di Salomone. Ed ecco qui uno che è da più di Salomone."
Luca, 11-31

Una voce

Uomo, che fai,
lì, tutto solo?
Guarda il giorno che nasce:
è l'amore!
Tu, solo tu,
sei la risposta del tutto,
tu solo tu,
sei seme e sei frutto.
Se sei te stesso
sarai come me,
sono niente,
sono cento,
sono uno.
Sono il grande nessuno.
Non chiedo nulla,
e nemmeno comando,
ma amo soltanto.
Tu non essere re,
non essere Dio,
dona il tuo cuore,
e ritroverai il grande splendore.
se poi senti il peso
della tua vita,
ama,
e tutto diviene gioia infinita.
Se vuoi, figlio mio
ricordati di me,
sappi che da sempre
io sono dentro di te.

L'anima anela al risveglio dal sonno cosmico, non più prigioniera di campi caduti.L'archetipo iniziale assume i primari colori creativi,una nuova struggente rappresentazione di spazi abissali, varcati da consapevoli armonie.La femminile rappresentazione struggente. Donna guerriero, sibilla di mistero, quando si presenta Regina Nera, Donna Dominante custode di reali segreti. E' la vergine che si sublima dalla materia per partorire un bambino d'oro. Iside genera Horus. Storie di amore e di morte, attraverso varie epifanie, ma la regina impera sulla scacchiera dei mondi velati. Regina del Sud, risorta per determinare il giudizio.
SHEKINAH, presenza femminile di Dio che santifica la forma molecolare dell'universo interno, tramite una vibrazione più elevata per liberare gli spazi dalle ombre cadute, è la selezione guerriera per un nuovo mondo di pace.

Mia amata morte

Mi fai il respiro ansante, con le tue mani attorno al collo
e fra le tue braccia il gelo della morte.
Tu, di donna in carne con i piedi freddi.
Brividi di fuoco e il gelo tuo, l'abisso più profondo.
Il sogno è vero. Le tue parole. Il tuo sorriso.
Le labbra rosse ed il tuo corpo nero.
Ebano lucente. I tuoi baci....d'a-mor-te
fanno impossibile la guerra.
Amarti è grazia. Non scheletrica immagine di stregoni sacerdoti
negli affreschi delle chiese.
Tu così bella. L'intrecciata lunga chioma dei tuoi capelli neri.
Gli occhi hai di fuoco e i seni più splendenti.
La tua pelle di velluto nero sà d'assenzio;
ma non so, par mischiato al miele.
e poi...il tuo mistero!
Mia amata morte, non lasciarmi solo?
Dimmi il tuo nome almeno, io non credo tu ti chiami morte!
"Si, lo sono! Ma se vuoi chiamarmi Alma, per te sarò l'amore
e mai più la morte."